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Illuminami allora

Grammatica del flash e intenzioni nelle immagini

Il flash ha una valenza che va al di là del

semplice concetto di illuminazione.

E qua si parla davvero di grammatica dell’immagine, cioè, devi

essere corretto -e chiaro nelle intenzioni narrative- un po’ come Carlo Emilio Gadda,

quando senza nemmeno usare un verbo;

E alle stecche della persiane già l’alba”

Ci ha sparato in fronte una snap secca, un bisturi, e la vediamo…

nella nostra testa.

Un’immagine precisa.

È un discorso che non ha recinto di genere, non moda, ne ritratto, reportage o cronaca nera, a quest’ultima ci aveva già pensato Weegee, a definirla.

Scena tipo:

Editoriale moda

(Fashion editorial per i veri victim)

Dove? È uguale, ma in questo caso siamo in una dimora…classica.

Mi restituisci un ambiente Proustiano o entri a gamba tesa alla Selby Jr?

La linea più morbida può diventare una lama, come un salotto da tè il covo di un pregiudicato.

Leggi dell’inverso ci hanno insegnato che, per togliere luce devi mettere luce.

Quindi cosa ci facciamo con tutta quest’ombra, o del nero assoluto?

Negare un identità, si può, se si vuole.

Di  soggetti e identità ne parleremo altrove.

Il focus è uno, non può esistere distanza tra risultato e intenzione.

Ciò che verrà restituito, prescindendo da tutto, potrà essere una cosa sola:

Chi eri in quel momento.